Il Brig. Giuseppe Ugolini
Il 22 giugno 1920 al termine di un comizio tenuto da Errico Malatesta all’Arena di Milano i manifestanti anarchici si diressero in corteo lungo le strade di Milano devastando negozi e lanciando sassi. Il corteo non autorizzato fu bloccato dalla polizia e sciolto con la forza. Negli scontri che seguirono furono uccisi sei manifestanti. La sera stessa i capi anarchici proclamarono lo sciopero generale.
Il 23 giugno1920 i militanti anarchici procedettero in Piazzale Loreto a bloccare tutti i mezzi di trasporto. Il vice brigadiere Giuseppe Ugolini, mentre si trovava a bordo di un tram in corso Buenos Aires fu intercettato da circa duecento manifestanti anarchici. A Ugolini, trovato in possesso della sua arma di ordinanza, fu intimato di consegnarla ai manifestanti. Ugolini si rifiutò categoricamente, così militanti anarchici cercarono di impossessarsi dell’arma con la forza. Ugolini fu colpito anche da una coltellata al volto, sceso dal tram tentò di difendersi anche con il moschetto abbattendo due aggressori e ferendone tre. Subito dopo, raggiunto dalla folla, fu linciato.
Ricoverato all'ospedale militare spirò poche ore dopo.
Con un Motu proprio il Re lo fece insignire della medaglia d'oro alla memoria.
(Fonte: Arma dei Carabinieri)